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Hera al mercato per promuovere la raccolta differenziata degli oli alimentari

Il progetto nasce con l’intento di incrementare ulteriormente la raccolta differenziata di questo rifiuto inquinante per le fognature

Prosegue il viaggio dello stand Hera per informare i cittadini sull’importanza di una completa raccolta differenziata dell’olio alimentare esausto.

Il progetto nasce con l’intento di incrementare ulteriormente la raccolta differenziata di questo rifiuto inquinante per le fognature e informare i cittadini sui benefici ambientali che derivano raccogliendoli separatamente e portandoli a recupero.

Hera ha lanciato così una specifica campagna informativa itinerante con un furgone facilmente riconoscibile, dotato di uno schermo che trasmetterà in continuo il video realizzato per spiegare ai cittadini tutte le fasi per una corretta raccolta.

Mercoledì 12 giugno il mezzo sosterà al mercato cittadino di Piazza Sighinolfi a Ravenna (lato via Cassino) dalle 8.30 alle 13.00 per dare la possibilità ai cittadini di ricevere informazioni su come e dove conferire l’olio, ricevere consigli e delucidazioni.

Tutti i cittadini riceveranno anche materiale informativo e dei gadget che Hera mette a disposizione per l’occasione.

 

Come e dove conferire gli oli alimentari

L’olio va raccolto all’interno di normali bottiglie in plastica, di diametro non superiori a 18 cm.

Le bottiglie piene di olio, ben chiuse con il loro tappo possono essere inserite nelle colonnine stradali o portate presso le stazioni ecologiche presenti sul territorio. Questi gli indirizzi delle tre colonnine oli presenti a Massa Lombarda: via Risorgimento presso l’Acquedotto, via Dini Salvalai, 38/D presso Cantina e via 4 Novembre angolo piazzetta 8 Marzo (Fruges).

L'olio alimentare esausto può essere sempre conferito anche presso la stazione ecologica (centro di raccolta) di via Rabin, a disposizione dei cittadini nei seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì 13.00-19.00; martedì e giovedì 8.30-14.30; sabato: 8.30-12.00 e 15.00-17.30.

 

L’accordo fra Eni e Hera per trasformare l’olio in green diesel (economia circolare)

Lo scarto dei comuni oli vegetali da cucina costituisce un rifiuto con potere inquinante, in particolare se smaltito attraverso gli scarichi domestici e la rete fognaria.

Un Kg di olio vegetale esausto può distribuirsi fino a ricoprire una superficie di 1000 mq, inoltre la depurazione delle acque inquinate da olio richiede costi energetici di trattamento fino a 3kWh per ogni Kg impropriamente smaltito, oltre ai costi medi per la manutenzione degli impianti di depurazione.

Hera, una volta raccolti gli oli alimentari esausti, li avvia a recupero grazie all’accordo siglato recentemente con ENI e finalizzato a trasformare l’olio vegetale esausto in biocarburante per alimentare i mezzi aziendali della raccolta rifiuti urbani.

La partnership prevede che gli oli vegetali esausti di uso domestico recuperati da Hera attraverso circa 400 contenitori stradali e in circa 120 centri di raccolta, saranno inviati alla bioraffineria Eni di Venezia, a Porto Marghera (primo esempio al mondo di conversione di una raffineria di petrolio in bioraffineria), che lo trasformerà in green diesel, prodotto completamente rinnovabile che costituisce il 15% dell’Enidiesel+.

 

Fonte: ravennatoday.it[...]

Veritas avvia ritiri per l’olio usato a Lido di Venezia, sarà trasformato in biocarburante

Veritas sempre più rispettoso dell’ambiente.
Da mercoledì 12 giugno al Lido, la distribuzione ai cittadini delle tanichette per la raccolta differenziata dell’olio alimentare e da cucina usato.

I contenitori saranno consegnati esclusivamente alle utenze domestiche del Lido di Venezia, una per utenza e fino a esaurimento delle scorte, presso il Centro di raccolta Veritas del Lido, via Malamocco 18 (a fianco della caserma dei vigili del fuoco), aperto al pubblico da lunedì a sabato (escluso martedì e festivi infrasettimanali), dalle 12,30 alle 18.

La tanichetta sarà consegnata solo a chi presenterà agli addetti di Veritas l’ultima fattura della Tari ricevuta.

Nel contenitore, munito di un imbuto con filtro, devono essere inseriti solo oli e grassi da frittura, da brodo e da cottura di cibi e carni, liquidi da conservazione di pesce in scatola (ad esempio, tonno, sgombri e sardine) e di verdure sott’olio.

Non dovranno essere inseriti altri oli, in particolare quelli minerali per i motori, perché ciò causerebbe l’inquinamento dell’intero carico, quindi la perdita.

Con la tanichetta, i cittadini riceveranno un volantino con le istruzioni sul corretto utilizzo e altre informazioni utili.

Una volta piene, le tanichette dovranno essere svuotate nei contenitori collocati presso:

  •  Centro di raccolta Veritas, via Malamocco 18, da lunedì a sabato (martedì e festivi esclusi), dalle 12.30 alle 18;
  •  Sede della Municipalità, via Sandro Gallo 32/a, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13 (festivi esclusi);
  •  Parco della Pace (ex Luna park), Lungomare Marconi;
  •  Parco delle Quattro Fontane (Pattinodromo).

L’olio da cucina usato non è biodegradabile quindi è molto nocivo per l’ambiente, se non smaltito in maniera corretta.

Ad esempio, l’abbandono in mare di un solo litro causa la scomparsa di flora e fauna marina per un km quadrato.

Lo scarico nel lavello o nel wc, oltre a intasare tubature interne e fognature (con i conseguenti costi per gli interventi di pulizia), riduce l’efficienza dei depuratori.

Inoltre, lo sversamento di olio in strada impedisce il passaggio dei raggi del sole e delle sostanze nutritive all’interno del terreno, causando gravi danni alle piante.

Grazie all’accordo sottoscritto da Comune di Venezia, Eni, Veritas e Gruppo Avm (del quale fa parte Actv), l’olio esausto da cucina raccolto nel nostro territorio viene trattato e trasformato in biocarburante per vaporetti e motoscafi della flotta Actv.

 

Fonte: La Voce di Venezia online[...]

Raccolta oli esausti e salute pubblica

Il rispetto per l'ambiente, oggi, deve essere visto come un dovere da parte di tutti. Praticarlo significa anche fare attenzione alla raccolta dei rifiuti, attuando la differenziata, fondamentale per ridurre l'inquinamento perché suddividerli in base alla loro tipologia consente di smaltirli e recuperarli in modo adeguato, causando alla natura il minimo danno possibile.

 

Gli oli e l'inquinamento

Tra i rifiuti da smaltire ci sono gli oli vegetali esausti, la cui raccolta, specialmente a livello domestico, non viene attuata a dovere.

Mentre nel caso di altri rifiuti, come gli organici, la carta o la plastica, si tende ad operare in modo corretto, in questo ambito ancora non lo si fa, forse anche per la mancanza di un'esaustiva informazione ed educazione al riguardo.

Non tutti infatti sanno che per smaltire 1 solo litro d'olio la natura impiega ben 10 anni e che quello stesso litro di olio può inquinare 1 milione di litri d'acqua.

 

Lo smaltimento in maniera sbagliata dell'olio alimentare è causa di gravi conseguenze ambientali

Spesso l’olio alimentare di scarto (di frittura o per la conservazione dei cibi) viene purtroppo smaltito in maniera impropria, provocando gravi conseguenze ambientali.

Se sversato nel lavandino/wc provoca danni a scarichi e impianti; se disperso nel terreno impedisce alle piante di nutrirsi e può rendere inutilizzabili pozzi di acqua potabile.

È perciò fondamentale raccoglierlo separatamente e portarlo al Centro di Raccolta: riciclandolo si potranno ottenere saponi industriali, mastici, inchiostri, cere, prodotti a base di lubrificante, produzione di combustili ed energia.

 

Le regole in casa

Questo vale anche per gli oli residui della frittura in cucina o prodotti nell’ambito di attività di preparazione e conservazione dei cibi in casa (olio di frittura o da conservazione degli alimenti in scatole o barattoli).

Sono difatti fortemente inquinanti per l’ambiente, se vi vengono immessi in modo inopportuno: la combustione incontrollata di questi oli genera sostanze tossiche che poi noi respiriamo e se finiscono nell'acqua senza esser prima filtrati quantomeno diminuiscono notevolmente la quantità d'ossigeno disponibile per animali e piante.

Se invece vengono sversati su un qualsiasi terreno si creano danni gravissimi all'equilibrio dell'ecosistema, perché depositandosi nel sottosuolo producono un film sottilissimo intorno alle particelle di terra, generando una barriera tra queste, l'acqua e le radici capillari delle piante, impossibilitate così ad assumere nutrimento

Se riescono addirittura a raggiungere la falda freatica, formano uno strato di 3/5 mm di spessore, che si muove con la stessa falda verso valle e può perfino arrivare a pozzi di acqua potabile, anche estremamente lontani, con le comprensibili gravissime conseguenze per chi berrà quell'acqua e dunque per la salute pubblica.[...]

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